Anatema
Come
una trebbia di ultima generazione il cancro attraversa le nostre
terre mietendo vite a random. Padri e figli sono potenziali vittime
di questa piaga che non si sa chi colpirà. Si spendono soldi della
collettività per questo o quell'armamento e per questo o quel ponte
sullo stretto, per un'inutile ferrovia ad alta velocità o per un
congresso ciellino del cazzo. Ma la ricerca latita, non ci son soldi.
Come una mannaia il dolore attraversa le famiglie e recide fiori di
ogni colore ed età. Fiumi di euro vengono inutilmente spesi per le
più stupide ricerche sullo spazio o sull'incidenza della tv di merda
su una società ancor più intrisa di letame. Intere distese di
amianto vengono abbandonate nella natura, rifiuti di ogni tipo,
liquami, oli non smaltibili vengono buttati nell'ambiente per onorare
il dio denaro. Ventri grasse di imprenditori senza scrupoli si
rimpinguano violentando il territorio e seminando fiele per i nostri
figli e i figli dei nostri figli. False autorizzazioni ben pagate
hanno permesso l'avvento di grano radioattivo che s'è mescolato
all'acqua delle nostre falde contaminate da diserbanti tossici, e ne
abbiam mangiato il pane. Stabilimenti non controllati hanno disperso
diossina nei nostri cieli e polveri sottili nei nostri polmoni.
Ebbene io maledico questo sistema immondo di fare le cose, prego il
dio della giustizia di colpire chi lascia nell'ambiente il veleno,
loro, le loro famiglie e tutte le generazioni più prossime. Io
scaglio il mio anatema contro chi, senza scrupolo alcuno ha stuprato
la nostra bella terra facendone una palude altamente nociva. Che la
morte, unica e sola giustizia, li colpisca con tutti i dolori e le
pene che hanno causato a tante vite inconsapevoli. E che brucino
all'inferno per l'eternità. E per ultimo scaglio il mio disprezzo
contro chi, steso davanti a qualche canale, assiste indifferente a
questo scempio, quasi seccato. E una carezza infine vada a chi non ha
più accanto il proprio bene.
© salvatore digennaro
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