Nirvana
Lo vedo spesso , è un film di
Salvatores, uno dei rari esempi di fantascienza italiana.
Assolutamente da vedere.
Tre personaggi che si incrociano in un prossimo futuro. C'è Jimi, ricco programmatore di videogames, interpretato da Cristopher Lambert, in crisi perchè mollato dalla sua donna, poi c'è Joystick (Sergio Rubini), un hacker che indebitato s'è venduto pure gli occhi, e c'è Solo, un Diego Abatantuono protagonista di un videogame che grazie a un virus raggiunge la consapevolezza del suo stato di protagonista di un gioco e si mette in contatto con Jimi, affinché distrugga il gioco. Jimi decide di farlo, inoltrandosi negli inferi metropolitani alla ricerca di Lisa. I tre, braccati dalla multinazionale proprietaria del gioco, riusciranno a raggiungere nel bene o nel male i loro obbiettivi. Solo, di nome e di fatto, durante il gioco, decide di far sapere a Maria, una escort futurista e frivola, la verità, sul gioco, sulla sua vita, che lei pensa essere la vita, e la conduce ad un armadio, spalancandoglielo in faccia, l'armadio è la porta verso l'ignoto, la dimostrazione scientifica che è tutto un gioco. Maria tentenna un po, poi, riindossa la sua maschera consueta, saluta e se ne va. Nella vita c'è chi sceglie di bendarsi gli occhi perchè crede che forse non serve sapere. “Cosa divento?”, chiede Solo a Jimi che si appresta a cancellare il gioco, “un fiocco di neve che non si posa da nessuna parte”, risponde Jimi, sorridendo. Sorrido anch'io e mi ascolto un solo di Jimi, Hendrix, Beffarda la vita mi ghigna addosso. Chiudo gli occhi.
Tre personaggi che si incrociano in un prossimo futuro. C'è Jimi, ricco programmatore di videogames, interpretato da Cristopher Lambert, in crisi perchè mollato dalla sua donna, poi c'è Joystick (Sergio Rubini), un hacker che indebitato s'è venduto pure gli occhi, e c'è Solo, un Diego Abatantuono protagonista di un videogame che grazie a un virus raggiunge la consapevolezza del suo stato di protagonista di un gioco e si mette in contatto con Jimi, affinché distrugga il gioco. Jimi decide di farlo, inoltrandosi negli inferi metropolitani alla ricerca di Lisa. I tre, braccati dalla multinazionale proprietaria del gioco, riusciranno a raggiungere nel bene o nel male i loro obbiettivi. Solo, di nome e di fatto, durante il gioco, decide di far sapere a Maria, una escort futurista e frivola, la verità, sul gioco, sulla sua vita, che lei pensa essere la vita, e la conduce ad un armadio, spalancandoglielo in faccia, l'armadio è la porta verso l'ignoto, la dimostrazione scientifica che è tutto un gioco. Maria tentenna un po, poi, riindossa la sua maschera consueta, saluta e se ne va. Nella vita c'è chi sceglie di bendarsi gli occhi perchè crede che forse non serve sapere. “Cosa divento?”, chiede Solo a Jimi che si appresta a cancellare il gioco, “un fiocco di neve che non si posa da nessuna parte”, risponde Jimi, sorridendo. Sorrido anch'io e mi ascolto un solo di Jimi, Hendrix, Beffarda la vita mi ghigna addosso. Chiudo gli occhi.
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