domenica 27 ottobre 2013

Bacche, Bacchelli e bacchettoni


Bacche, Bacchelli e bacchettoni


Riccardo Bacchelli è stato uno scrittore italiano vissuto nel secolo scorso. La sua opera più famosa è stata "IL MULINO DEL PO". Il suo nome è altresì famoso perchè ha ispirato la  legge 8 agosto 1985, n. 440 nota appunto come Legge Bacchelli,  che prevede l'erogazione di un assegno vitalizio ai cittadini che si siano distinti nel mondo della cultura, dell'arte, dello spettacolo e dello sport, che versano in condizioni d'indigenza. Paradossalmente però lo stesso scrittore non fece in tempo a usufruirne materialmente perché morì nell'ottobre del 1985. 
Negli anni hanno usufruito di questo aiuto, tra gli altri: Gavino Ledda, Ada Merini, Tina Lattanzi, Alida Valli, Franco Citti, Zeno Colò e Umberto Bindi.
Nei mesi scorsi s'è fatto un gran parlare circa alcune iniziative atte a far beneficiare della suddetta legge altri  artisti in gravi situazioni: Laura Antonelli, Franco Califano, Piero Mazzarella e il regista Giuseppe Ferrara. Ma quella gran cosa che si chiama burocrazia, talvolta porta a un grande risparmio, infatti l'altro ieri Mazzarella ha raggiunto Franco Califano nel paradiso degli artisti, e quindi lo Stato Italiano, s'è risparmiato un paio di vitalizi artistici, e con la tempistica record del nostro apparato politico, dubito che per Ferrara arriverà questo aiuto, idem per l'Antonelli, sfigurata e abbandonata. 
Discorso ben diverso si ha per i vitalizi ai politici: Giuliano Amato ogni mese incassa 31.411 euro, la moglie di Bossi è andata in pensione a 39 anni, e percepisce pensione più vitalizio parlamentare, Prodi prende 15.000 euro al mese, Dini circa 50.000, Violante 17.000 più stipendio da parlamentare, e abbiam dato ad Andreotti fino alla sua morte circa 30000 euro al mese.
E non ci si sorprende più di vecchine che con 600 euro al mese, rubano il pane nei supermercati, perchè non ce la fanno, e vengono arrestate, di giovani che non lavorano e in pensione non ci andranno mai, di cinquantenni che hanno perso il lavoro e vivono con le famiglie in auto, senza nessun tipo di aiuto da parte dello stato.
D'altronde lo stesso Bacchelli ebbe a scrivere: anche la miseria è un'eredità .
Appunto.


© salvatore digennaro

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