sabato 12 ottobre 2013

l'estremo saluto, romano



l'estremo saluto, romano



Dopo 100 anni di benessere nel pianeta, il diavolo s'è chiamato Erich Priebke. Mente e braccio dell'eccidio delle Fosse Ardeatine (335 morti), l'ufficiale SS svanì nel nulla per 50 anni, protetto dal Vaticano dopo essersi battezzato cattolico, e si rifece una vita in Argentina. Scoperto nel 95, grazie a un'intervista, venne estradato in Italia e dapprima prescritto (male italiano) poi a furor di popolo condannato all'ergastolo, commutato in domiciliari per età, fino ad avere la possibilità di uscire in semilibertà per lavorare alla veneranda età di 93 anni. A parte Napolitano, gente che lavora così longeva, nel bel paese, non v'è mai esistita. L'abbiamo pagato noi, fino all'età di 100 anni, questo pezzo di merda. E l'assassino si è anche tolto lo sfizio di dichiarare post mortem che l'Olocausto non è mai esistito, nei Lager c'erano le cucine per i deportati e persino i bordelli per far svagare i prigionieri. Ha tirato le cuoia sopravvivendo persino ad Andreotti, mai ha mostrato pentimento circa il Reich e manco ha confessato chi l'ha protetto per mezzo secolo. Se ne è andato, finalmente, mentre Papa Francesco accoglieva i rappresentanti della communità ebraica romana. Nello stesso giorno una cinquantina di migranti, tra cui dieci bambini, sono affogati davanti a Lampedusa. Mi piace pensarli tutti con il dito medio alzato, a salutare  il porco centenario che scende dentro gli inferi per l'eternità, salendo per un paradiso mai trovato in terra.

© salvatore digennaro


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