E' partita la mia mano
Il
vortice post milleniumbug all'impazzata fa saltare certezze come
dittatori secolari. Non ci si sente italiani, ognuno è una lega di
bassa lega.
Ci si lega e ci si slega nel lavoro, negli affetti, negli
amori, negli errori. Non ci si sente pugliesi, divisi tra vendoliani,
tarantiani, murgiani e rompicoglioni. Non ci si sente neppure
appartenenti alla stessa comunità, o famiglia. Individui poi non lo
si è mai, si dice che nel 2013, tutti saremo malati di una qualsiasi
influenza mentale. Non si può più fare satira, la realtà è ancor
più grottesca. Non ci si sente europei, non lo s'è mai stati, la
civiltà e l'educazione del nord, ce le sogniamo. Non ci si sente
cristiani, meglio i demo-cristiani. Non ci si sente tutelati e
tutelanti. Non ci si sente sicuri. E si rimane in un catatonico stato
di stasi aspettando un weekend. Non ci si sente felici, o non ci si
accorge. E ci si sente annoiati. E i dittatori secolari, non proprio
tutti, stanno saltando come certezze, come l'Europa, come l'Italia,
come la Murgia, come le borse, come le banche, come il lavoro, come
le giunte, come le famiglie, come le coppie e come le teste. E'
partita la letterina del “supertelegattone” alla nazione, come le
letterine di natale che si leggevano una volta con i buoni propositi
per avere la “strenna”; e un terzo dell'Italia se l'è bevuta; E'
partito il governo del maxyinciucio, ma non va da nessuna parte: gira
su se stesso. E' partita l'offensiva a Grillo, guarda caso, il
colpevole di tutti i mali d'Italia. E' partito nel dimenticatoio
l'ultimo ventennio dell'affosamento, e ci salverà dalla crisi chi ci
ha mandati. E partono di continuo fantasmi alla ricerca di lavoro
fuori porta, partono mutui non pagati e lettere di equitalia. Però
in compenso è partita la selezione per la tredicesima edizione del
Grande Fratello.
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