Giorni sbagliati ovvero la fiducia
Dopo
aver fatto una cazzata, anche grossa, l'essere umano s'accartoccia su
se stesso come le vecchie carte del pane, quelle che si usavano una
volta quando si comprava la focaccia a 500 vecchie lire e si
impregnavano d'olio, e si usavano come scottex e in più sovente,
quando si era raffreddati ci si soffiava pure il naso.
Dopo aver
fatto una cazzata, anche immensa, l'essere umano che di umano ha
ancora le sembianze e le sensibilità, si chiude in camera oscura a
cercar di sviluppare le foto migliori per ridar luce a tutto quello
che sembra irrimediabilmente buio. Dopo aver fatto una cazzata, anzi
un cazzatone enorme, l'essere umano che sa ancora di umano e quindi
soffre e comprende, implora un perdono principalmente a se stesso e a
chi ha danneggiato. Dopo aver capito di aver fatto una cazzata,
l'essere umano perde fiducia in se stesso e fede in qualsiasi
divinità e si annulla come neve al sole. Quando fanno le cazzate,
gli esseri umani che son prima di tutto umani e quindi sbagliano,
ammettono gli errori e anche se intrisi nella disperazione si fanno
forza, prendono forza da angeli di passaggio, si rimettono addosso il
fardello di un'esistenza e ricominciano a macinare attimi di quella
strana cosa che dicon vita. “Non bisogna mai smettere di avere
fiducia negli uomini. Il giorno che accadrà, sarà un giorno
sbagliato.” dice Titta Di Girolamo ne “Le conseguenze dell'amore”
di Paolo Sorrentino. Dopo aver sbagliato giorni e giorni, l'essere
umano prova ad avere di nuovo fiducia.
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