Inane profundum
Anno Domini 2018.La
chitarra, anzi le chitarre, sono accordate, anche le mie corde
vocali.
Le bombe sono un fragoroso eco-ricordo, sono vicinissime anzi
lontane, la puzza di polvere da sparo o cosa cazzo è, entrata come
etere nell’atmosfera, si è mescolata all’odore di cipolla fritta
e al profumo del basilico che custodisco come una reliquia. Poi le
scarpe da tennis hanno fatto il resto. Terribili sono stati gli
spari, sembrava un eterna festa del redentore veneziana. Eccezion
fatta per il rosso fuoco della vegetazione, dopo, sembrava l’Etna.
Ora è il silenzio, che ti fa cantare o urlare o sussurrare o
soltanto tappare le orecchie. La corrente manca da cinque mesi, ogni
tanto provo per inerzia a premere l’interruttore ma è tipo
grattarsi la testa, lo si fa senza sapere di farlo. Lo si ricorda
soltanto dopo..La chitarra, anzi le chitarre, sono accordate, ma
l’ultimo fuoco d’artificio, l’ultimo, mi ha reso sordo. Da
piccolo aborrivo le miccette natalizie quelle che si accendono per
festeggiare, più tardi ritenni decisamente deplorevole il tenere in
mano una cazzo d’arma, poi ancora dissi “Al culo le molotov”.
La lotta deve essere armata dissi e le mie armi sono le parole e le
note. Neanche allora avrei mai pensato che mi sarei ritrovato qui,
in questa specie di cascina, senza sapere cos'è accaduto fuori,
tutt’intorno. Senza sapere che fine han fatto il resto dei miei
simili e i miei affetti. Senza conoscere il destino dei miei simili,
ammesso sian stati mai miei simili. Mi sono avvolto in me stesso
come un gomitolo e scelto di non scegliere, e di non farmi scegliere.
Le chitarre sono accordate e mi guardano stupite perchè non le
abbraccio più.
Nessun commento:
Posta un commento