La lista della spesa
L'Italia è un ipermercato fondato
sulla reclame: tu compri perchè ti dicono di comprare, per stare al
passo coi tempi e con la tecnologia, per mostrare, per far bella
figura, per stare in trend. Uno spaghetti-Orwell che manco Leone si
sarebbe immaginato. Tempi duri questi, la crisi, il precariato, la
mancanza del futuro, l'euro che chissà se regge, ma tu compri, anche
se non hai soldi. I soldi, quelli poi arrivano in qualche modo, un
finanziamento per la “wii”, uno per l' “I-phone”, uno per
l'auto con o senza incentivi, uno per rifare la cucina, uno per il
bagno, e poi vuoi mettere, quest'anno mica metto gli stessi abiti
dell'anno scorso, cosa mi andranno a dire? Poi a natale o sotto le
ferie, è tempo di saldi e l'ipermercato è pieno di lucine, e
chissenefrega se non si sa chi ci governa e chiunque ci governi ha
deciso, tramite legge incostituzionale, di stare nella stanza dei
bottoni, senza chiedere il permesso al popolo, tanto il popolo
compra. Le lucine abbagliano, tutto rateizzato, tutto in offerta
speciale, dal reggiseno fosforescente alla t-shirt del duce, ultimi
pezzi. E frattanto il numeroso e rumoroso popolo degli sconfitti,
degli scontenti, dei senza un domani avanza, e si scontra contro i
manganelli di chi dovrebbe proteggere loro, ma si tratta di poveri
cristi che ricevono ordini, poi esisterebbe l'obiezione di coscienza,
ma anche i pannolini dei figli dei poliziotti costano. Ma adesso la
pubblicità. E c'è il nuovo film 3d, o il prossimo abbonamento
tuttocompreso, cosa centrano questi precari, questi esodati, questi
disoccupati? Non fanno manco audience e non vendono.
Io ci ho provato a muovermi tra gli
scaffali di questo market a cielo aperto, volevo comprare un po' di
serenità e di pace, non guasta mica; ho chiesto a una
velina-commessa dove fosse, mi ha mandato tra i tablet in offerta e
il sushi surgelato ma lo scaffale era vuoto. Per non fare una magra
figura mi son comprato un Cd ristampato di De Andrè, “storia di un
impiegato”, ho attraversato la strada, di lontano sentivo le
proteste provenienti dal Brasile, dalla Turchia e dall'altra parte
del Mediterraneo, dalle vetrine i plasma di ultima generazione
sputavano immagini di plastici a piacere a cura di Bruno Vespa; mi
sono incamminato, riattraversare l'uscio di casa e chiudermi il
centro commerciale alle spalle mi ha fortunatamente risalvato la
vita. Ancora una volta.
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