Mentre l' afa si fa sempre più asfissiante e sono in giro senza PC, mi accingo a scrivere un post sul blog attraverso un dispositivo mobile. E visto che siamo in ballo credo sia giusto ballare, quindi spudoratamente sto provando a scrivere attraverso il riconoscitore vocale: ovvero in mezzo alla gente come un deficiente sto dettando i miei pensieri ad un telefonino. I passanti mi guardano e accennano un sorriso oppure bisbigliano tra loro. Sembro quasi la versione due punto zero dello scemo del villaggio. Si è vero sto parlando da solo, ed è una cosa estremamente accidiosa non digitare su una tastiera bensì aggirarmi sotto questo estivo sole di luglio parlando ad alta voce e sforzandomi di avere una dizione abbastanza meccanica tale da essere riconosciuta da uno stupido dispositivo elettronico. Credo sia una bella esperienza scrivere le proprie considerazioni e darle in pasto al pianeta attraverso una paginetta autogestita. Se poi l'esperienza diventa così tecnologica che non mi fa né digitare me scrivere, è un grande passo verso il futuro ed il progresso: dettare il tuo pensiero a un cellulare e direttamente tutto si trasforma in testo scritto. Mentre mi appropinquo a far questo mi si è avvicinato un arzillo nonnetto che mi ha guardato con occhi dolci e pietosi. "Cosa é successo? hai problemi ragazzo? racconta...". Ho sorriso, gli ho sorriso. Il tempo di chiudere questo post e vado a combattere i 40 gradi di questo pomeriggio bevendo una birra ghiacciata con lui.
martedì 16 luglio 2013
Mobile
Mentre l' afa si fa sempre più asfissiante e sono in giro senza PC, mi accingo a scrivere un post sul blog attraverso un dispositivo mobile. E visto che siamo in ballo credo sia giusto ballare, quindi spudoratamente sto provando a scrivere attraverso il riconoscitore vocale: ovvero in mezzo alla gente come un deficiente sto dettando i miei pensieri ad un telefonino. I passanti mi guardano e accennano un sorriso oppure bisbigliano tra loro. Sembro quasi la versione due punto zero dello scemo del villaggio. Si è vero sto parlando da solo, ed è una cosa estremamente accidiosa non digitare su una tastiera bensì aggirarmi sotto questo estivo sole di luglio parlando ad alta voce e sforzandomi di avere una dizione abbastanza meccanica tale da essere riconosciuta da uno stupido dispositivo elettronico. Credo sia una bella esperienza scrivere le proprie considerazioni e darle in pasto al pianeta attraverso una paginetta autogestita. Se poi l'esperienza diventa così tecnologica che non mi fa né digitare me scrivere, è un grande passo verso il futuro ed il progresso: dettare il tuo pensiero a un cellulare e direttamente tutto si trasforma in testo scritto. Mentre mi appropinquo a far questo mi si è avvicinato un arzillo nonnetto che mi ha guardato con occhi dolci e pietosi. "Cosa é successo? hai problemi ragazzo? racconta...". Ho sorriso, gli ho sorriso. Il tempo di chiudere questo post e vado a combattere i 40 gradi di questo pomeriggio bevendo una birra ghiacciata con lui.
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