martedì 24 giugno 2014

sentinella


Sentinella



la malinconia è la gioia degli dei,
la tristezza la felicità dei poeti
e degli dei, 
e dei demoni gettati su questa terra.

Ci si interseca, come rette, da oriente ed occidente, 
ci si sfiora, almeno una volta
almeno una volta alla volta.
Ci si sfiora come oriente ed occidente, 
da entrambi i lati ci si tiene per mano, 
ma si è soli,
comunque.

e si tenta di volare,
con alterne fortune, 
eterne sfortune 

casualità inopportune.

la nostalgia frena il volo, 
lo modifica geneticamente,
lo associa a tutte le rotte 
coperte nella vita,
e quando è forte, 
la nostalgia ferma il volo.

Oppure si vola, a prescindere,
ma il volo è scomposto
è un volo da libellula impazzita 
che si lancia a capofitto verso muri
che ci son sempre stati, 
e ci si illude siano pareti messe lì, 
apposta per le nostre stupide vite.

E poi c'è il silenzio, 
quello che quando lo chiami svanisce.
Il silenzio è come la prima erezione, 
come la prima volta che vedi il mare, 
come quando arrossisci 
improvviso e incontrollato,
incontrollabile.

Lo cerchi il silenzio, in silenzio,
lo aspetti sveglio, 
come aspetti tua figlia che è uscita per la prima volta.
Lo attendi nascosto nel caos, 
e riconosci il suo urlo terribile.

Lo brami il silenzio, 
ma sei circondato 
da tutti i lavori in corso del pianeta.

Ma quando lo domini, 
è la meraviglia di sentirti per un attimo parte del tutto, per un attimo parte del niente, 
è un attimo, 
solo un attimo.

E poi c'è il silenzio che non occorre ci sia, 
e avviene all'improvviso, 
quando non ne fabbisogni affatto. 
E' come un fiume che non scorre, 
è immobile, 
piatto come la calma piatta, 
e ti accartoccia l'anima.

E ti ricordi il silenzio da fermare il tempo, 
e ti manca quel colore, 
ti manca quel dolore.

E' ti prende quell'assurda malinconia, 
che è si la gioia degli dei, 
ma è proprio in quell'istante 
che ti rendi conto della tua vulnerabilità, 
del tuo essere fin troppo umano, 
del tuo non essere per nulla divino.

Ma sospiri e ingoi, 
e indossi il fardello dei tuoi anni, 
e infine avanzi...
silenzioso.

devi.

© S Alvatore Digennaro






Nessun commento:

Posta un commento

l'infine

L'infine Affonderemo danzando, come la sala da ballo del Titanic  o creperemo testando improbabili ricette. Berremo la cicut...