mercoledì 28 novembre 2012

Buffi Baffi


Buffi Baffi

Narra la leggenda che l'attore inglese di origini ebraiche Charles Spencer Chaplin, emigrato in Usa a cercar fortuna, trovò, casualmente in un camerino, un paio di baffetti posticci, li indossò per gioco assieme ad una bombetta e un bastone e si mise a giocare davanti ad uno specchio: nacque così CHARLOT. Un'altra leggenda racconta di un pessimo pittore austriaco di origini ebraiche, che passando nei pressi di un cinematografo udì fragorose risate provenire dallo stesso; incuriosito entrò e vide la gente estasiata di fronte a uno schermo, rapita all'inverosimile da un piccolo attore dalle movenze strane e con baffetti stranissimi. Tornò a casa e, dopo una notte insonne, attribuì il magico potere sul pubblico del film della sera prima ai baffi dell'attore, un certo Chaplin, e decise di farsi crescere i baffi. Il pittore si chiamava Adolf Hitler.

Chaplin, venuto a conoscenza della storia del baffo del dittatore austro-tedesco decise di riappropriarsi dei suoi baffi cercando di spiegare al mondo, a modo suo, i sentori provenienti dall'impero germanico, peraltro visto di buon occhio dall'èlite americana. Era il 1940, nasceva “IL GRANDE DITTATORE”.

La storia racconta che Chaplin fu tacciato di comunismo e da allora, preso di mira dal maccartismo stelle e strisce, Hitler nel frattempo metteva in atto la sua soluzione finale antiebraica con l'ausilio di un calvo signore italiano. La storia narra che Chaplin morì esiliato in Svizzera, riuscendo a vincere un solo oscar riabilitante alla carriera. E neanche il suo corpo ebbe pace, il feretro contenente le spoglie dell'artista inglese venne trafugato nel 1978 con richiesta di riscatto. Hitler, morì, se morì per davvero, nella Berlino bombardata dagli alleati, dopo aver disseminato il vecchio continente di morte e distruzione. Il suo corpo non è stato mai trovato.


© salvatore digennaro


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