A te ! il Mare
Sono
io il mare
E
mi sento tanto solo,
non
so da quanto tempo sono qua,
forse
da sempre.
Son
d'acqua e son salato,
salato
dalle lacrime di umani
fermi
alla mia riva.
Quante
ne ho viste da quando sono qua,
ne
ho visti amarsi,
giurarsi
amore eterno
e
l'anno dopo gli stessi tornare
sulla
mia spiaggia acciottolata
soli
o con altri
a
rigiurare nuovamente.
Ah!
Com'era dolce il fiume
Che
ogni tanto era da me
Era
nato su quelle montagne
E
scendeva per le campagne dentro me.
Un
di s'è seccato, forse la noia,
non
l'ho più visto,
m'ha
lasciato solo un letto,
ormai
da troppo tempo,
un
letto ormai disfatto.
Sono
io, il mare,
e
ho un cuore
accanto
al quale giacciono relitti
sembravan
transatlantici, si sono rivelati
come
le barchette della Disney
quelle
col tappino e glu glu glu
Quante
sirene canteranno ancora
E
quanti Ulisse se li giocheranno
I
punti interrogativi, a dadi
e
gli elefanti, Annibale,
navi
da guerra e navi da crociera
e
pescatori che non moriranno mai.
Sono
io, il mare,
e
parlo coi gabbiani
che
mi dicono di mani
mani
nere a coltivar cotone,
mani
rosse a fumar peyote,
mani
bianche rosse per il sangue,
mani
bianche che qualcuno decise
troppo
piene e con guanti senza mani,
non
di certo umani?
Oppure
si, e fecero sapone e fumo
E
mani bianche a lavarsi col sapone
E
mani gialle e ciotole di riso
E
mani dolci che aspettano un sorriso
Mani
tese
E
mani armate
Mani
mozzate
Mani
di umani……
Sono
io, il mare,
e
su di me uno solo a camminare
sono
io il mare,
spero
non il male
e
un bel giorno mi sono accorto
che
la luna che sembrava dentro me
si
rifletteva dentro me,
invece
era lassù
in
cielo e
ad
intervalli regolari
si
nascondeva
e
notte dopo notte
si
faceva viva sempre più
fino
a farsi vedere piena e bella
e
poi si nascondeva sempre più
fino
al momento in cui non c'era
forse
scopava con il sole
o
col re sole
ed
io, triste,
con
le stelle restavo a fumare
e
qualcuna cadeva.
E
lei, puttana e bella
Riappariva
ed io,
in
base a lei, a quando e quanto c'era
s'era
mezza, un quarto,
semipiena
o oscura
tiravo
le redini alle mie correnti.
Sono
io, il mare,
e
sto tra vento e cielo
e
guardo l'orizzonte
lì
vanno a morire sole e luna
e
poi rinascere.
E
vecchi e bambini sono alla mia riva
Qualcuno
nuota, chi resta fin dove tocca
Qualcuno
annega
Qualcuno
piscia e caga
Qualcuno
inquina.
Due
orme sulla spiaggia, forse quattro.
Sono
io, il mare,
e
ascolto quel juke box
è
bello, son felici, forse solo contenti,
contenti
loro
Sono
io, il mare e sono solo
Un
mare
Altri
ce ne sono
E
sono solo mari
E
sono solo…… mari e mari
……….mari
amari
forse
più soli di me
© salvatore digennaro
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