mercoledì 27 gennaio 2010

rosarno & c




















Dei fatti di Rosarno, tutti si son fatti un'opinione, in base alle letture e al canale tv preferito, e in base ai siti di riferimento, o rubando un attimo di serietà al faceto esistere avvinazzato quotidiano. E le conclusioni, tranne eccezioni umane, vanno dal becero “questi sporchi negri vengono a rubare il lavoro a noi!” al “meno male che qualcuno gliela fa vedere a questi extracomunitari che vengono a rubare in casa nostra”. Il tricolore non ammette altri colori, un Ku Klux Klan all'amatriciana condito da salsa verde leghista e aromatizzato da silenzio-assenso quasi totale vaticano, ha permesso il ristabilire l'ordine costituito, deportando i coulored verso altri luoghi e verso il go home finale. 60 anni fa negli USA c'erano i bus per i bianchi e i bus per i neri, oggi complice il MARTIN LUTHER KING PENSIERO E SACRIFICIO, c'è un Obama, che non è negro ma abbronzato. 2010 Italia, leggi razziste, tolleranza zero, la lega vuole i bus differenziati per bianchi e negher, e un souvenir di consumismo inceronato anni 80 predica l'amore da tutti i teleschermi.
Io, triste, complice un cielo che sembra domopack applicato da un dio che ormai si vergogna dell'immagine e somiglianza mandata sulla terra, rifletto appunto sul colore di dio, penso al Brasile, totalmente privo di razzismo e multicolore e ad un tratto sorrido: GLI AFRICANI DI ROSARNO sono gli unici a memoria d'uomo ad essersi ribellati alla 'ndrangheta. E rido di questa Italia più piccola del Liechtenstein e penso all'estate ormai prossima: i leghisti faranno gli stagionali per la raccolta di pomodori e agrumi, la nazionale di Lippi farà bella figura ai mondiali di calcio e ci sentiremo di nuovo tutti italiani, con in campo Balotelli.

© salvatore digennaro


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