lunedì 2 settembre 2013

rasta man


rasta man
Giacinto Marco Pannella è uno dei politici più longevi della Repubblica Italiana. Personaggio atipico ed anticonformista nel marasma politico, il leader radicale, per sua scelta, ha sempre lasciato il seggio prima del maturarsi della pensione da parlamentare e la cosa gli fa onore, come gli fanno onore la sua storica disobbedienza civile e il suo impegno costante per i diritti umani.  Famoso per le sue battaglie e anche per i suoi continui salti della quaglia tra destra e sinistra, resterà alla storia per gli scioperi della fame e per il credo nell'uso del REFERENDUM. Ne è' stato promotore di tantissimi  negli ultimi 40 anni di storia italica, raccogliendo oltre 50 milioni di firme. 
Pannella ha iniziato la settimana scorsa una raccolta firme per 12 quesiti referendari, i più disparati. 
Si va dall'abolizione dei finanziamenti ai partiti e del reato di clandestinità, all'abolizione dell'8 per mille e dell'ergastolo, passando per l'istituzione del divorzio breve e alla modifica della legge sulla custodia cautelare, terminando alla depenalizzazione per l'uso delle droghe leggere  e a 3 quesiti sulla magistratura, ovvero separazione delle carriere, responsabilità civile dei magistrati e rientro in ruolo dei giudici trasferiti per terminare i processi aperti. Una delle prime firme in appoggio a questi quesiti è stata quella dell'ex Primo Ministro italiano, Silvio Berlusconi, condannato recentemente in via definitiva per frode fiscale. Il padre padrone del Pdl ha firmato per tutti i referendum, nessuno escluso. Di certo i quesiti sulla giustizia e sulle carceri l'hanno spinto a dare pieno appoggio al buon Marco. E non firmare qualche referendum poteva essere una sgarbatezza nei confronti del vecchio leader radicale. Quindi 12 belle firmette, due delle quali contro 2 leggi promulgate dal suo precedente governo: la Bossi- Fini sull'immigrazione e la Fini-Giovanardi sulle droghe. Speriam passino le firme e si raggiunga il quorum. Sarebbe un bel vedere il caro Silvio (ex Pellico) , cannone in mano, circondato da extracomunitari finalmente non più clandestini, rinnegare a suon di reggae il Bunga Bunga, per un più tranquillo e finalmente libero  Bongo Bong.



© salvatore digennaro





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