lunedì 16 dicembre 2013

al fuoco


al fuoco


Brucia quest anno che va via pian piano, 
brucia chi potrebbe e che si affida ad uno yuppie fiorentino, 
brucia la sinistra, di privilegi e benevole prebende, 
brucia la destra attaccata alle poltrone ed orfana del sire,
brucia il biscione senza scudo e si porta appresso tutti i filistei, 
brucia la protesta disorganizzata 
e strumentalizzata in nero, 
bruciano imprenditori strozzati alla gola.

Brucia l'economia e sale la rabbia,
bruciano posti di lavoro, 
bruciano famiglie per campare, le pensioni degli anziani, 
e brucian le pensioni, 
brucia l'Europa, lontanissima e burocrate, 
e brucia la monnezza e uccide, 
ovunque,
oppure brucia, sepolta sotto terra
e ci brucia o ci brucerà
tutti, indistintamente
brucian gli altoforni dell'Ilva e spargono veleni, 
bruciano finanziamenti sistematica paghetta dei compari e degli amici.

Bruciano gli amici, 
ognuno perso dentro i propri guai, 
e bruciano le idee più belle, 
accantonate come cartastraccia, 
in nome del progresso, 
del'anacronismo incontrollato ed inevitabile, 
e bruciano i boschi e le foreste 
e gli alberi
e brucia anche il cemento.

Bruciano i risparmi di una vita 
e brucian le speranze e i sogni, 
bruciano le scuole 
e gli studenti invece brucano. 

Bruciano le istituzioni e le certezze 
e brucian le carezze, 
fortunatamente a volte bruciano pure le cazzate,
bruciano i giorni e i mesi e gli anni, 
e non ritornano.

Bruciano i libri, 
come ai vecchi tempi, 
e bruciano i santi e i miti 
e i punti di riferimento.

Bruciano le libertà e gli ideali, 
bruciano i maiali.
Bruciano i contratti di lavoro,
quando ci sono, 
e brucia anche il lavoro.
Ed il decoro.

Bruciano le banche
bruciano le chiese
ed i musei
e tutti i mausolei,
bruciano i pochi soldi per mangiare
e non si arriva a fine mese.

Bruciano come bonzi per protesta i disperati
bruciano gli innamorati.
Brucia la bellezza ed urla.
Brucian le divinità.
Brucia la rivoluzione,
e brucia un po anche l'evoluzione.


E' persino andata a fuoco
la casa  del grande fratello.
Ma era vuota.


© salvatore digennaro

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