mercoledì 21 agosto 2013

dopo le ferie



dopo le ferie



Per una settimana ho staccato dal blog, non ho scritto nulla, sono entrato nell'ottica delle ferie, mi son lasciato sopraffare da un'accidia vestita da solleone, e mi son bollito al caldo di un agosto ai tempi della crisi. Ho visitato un giorno le spiagge joniche e la campagna murgiana, goduto di un paio di concerti-sagra-festa patronale nei dintorni di casa mia, e respirato i vicoli del centro storico della mia cittadina. Un dolce far niente autoctono pieno di buoni propositi per i miei resti mortali ancora in vita. Gli echi attorno mi dicevano di Berlusconiancoratraicoglioni, dei ciellinisenzaformigoni,  della combriccola del compare nipote satanicamente attaccata alle poltrone e del lacolpaèdiGrillo; sentivo dell'Egitto in fiamme e della riesumazione di Mubarak, senza nemmeno la nipote. Un paio di cazzate sullo spread e il calciomercato, le 4 pappine della Juve alla Lazio, la scoperta dell'acqua contaminata di Fukushima nelle falde e nel mare e i soliti imbecilli che appiccano incendi per i boschi. Lo chiamano ordinaria amministrazione questo mondo all'incontrario dove conta principalmente spendere o apparire, dove un esercito di affamati si rimpingua sempre più e ovunque, mentre un'élite di pochi fortunati tiene la cabina di regia. E nel frattempo agosto si consuma e lascia intrasentire nell'aria un settembre molto intenso, ma si sa come sono gli italiani, come quando si andava a scuola, tutti bravi ma non si impegnano,  tutti rigorosamente rimandati a settembre.

© salvatore digennaro


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