domenica 10 novembre 2013

del pallone



del pallone




La domenica, a sud, è il giorno dell'Angelus del Papa, della pasta al forno della mamma, il giorno del Signore e della messa, per chi ci crede; è il giorno che non si va a scuola e non si lavora, il giorno del ragù, della famiglia riunita e della cintura sbottonata, del mega abbiocco pomeridiano, della passeggiata fuori porta, dei pasticcini, e della camminata con l'abito buono. 
Ma la domenica da sud a nord, passando per centro ed isole, da sempre, è il giorno del pallone. 
Quand'ero bambino, la domenica mattina, dopo messa, era il giorno per andare a trovare il nonno, che mollava la banconota di 500 lire per comprare Topolino. Poi era pranzo e tuttoilcalciominutoperminuto, poi novantesimo minuto e la domenica sportiva. Juventus nel cuore e Zoff e Platini gli idoli di sempre, emulati a giocar per la strada, con dubbi risultati. Poi da ragazzo iniziò la passione per la squadra del paesello, prima da tifoso, poi da seguire in radio fino all'apice di entrare nell'organico societario come Direttore Generale: il calcio dal di dentro, polvere, sudore e gioie e grida e persino 4 gomme nuove di zecca tagliuzzate dagli Ultras della squadra. Poi arrivarono le paytv, e il calcio dilettantesco entrò in crisi: pochi fondi, pochi introiti, pochi tifosi, tutto il resto , comodo in poltrona o nei bar-pub a vedere in accadi' la partita della propria squadra.
Oggi, dopo la pastalforno di rito, sono uscito sul balcone a fumare una sigaretta, e ho udito di lontano i cori dei tifosi del rifondato club di calcio della mia città, ho sorriso malinconico, m'è venuta voglia di andare al campo a vedere la partita, purtroppo un impegno precedente m'ha fatto desistere, ho acceso il pc in attesa dell'appuntamento lavorativo, e sbirciando tra le news, ho letto che gli ultras della Nocerina han bloccato la partita con la Salernitana, minacciando i propri giocatori: ho smesso di sorridere data la mole assurda di stupidità che si evinceva da questa notizia. Ho rivolto lo sguardo ai cori festanti di lontano, e sono andato a prepararmi in fretta per l'impegno. Ho pensato alla poesia del calcio che se ne va e a una frase di David Trueba letta tempo fa: "La giovinezza finisce quando il tuo calciatore preferito ha meno anni di te.". Ieri il mio giocatore preferito, tal Alex del Piero ha compiuto 39 anni, segnando un gol , in Australia. Ho risorriso e mi son promesso di fare un salto al campo quanto prima. Adesso devo andare al lavoro, e poi spicciarmi: alle 20 e 30 c'è Juventus-Napoli.

© salvatore digennaro

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