sabato 16 novembre 2013

piove



piove



Piove in un sabato pomeriggio qualsiasi,
in un posto qualsiasi.

Piove sui campi di calcetto fangosi e sui bambini che rincorrono un pallone.
E piove mentre le mamme stanno alla finestra a pregar che non si ammalino.

Piove,
in novembre,
come la pioggia dei Guns'n Roses,
piove sulle strade
e nelle buche dell'asfalto si formano laghetti.

Piove sulle ciminiere delle industrie siderurgiche e piove morte.

Piove sulle assemblee di dinosauri che rifondano partiti che non si sono accorti d'essere partiti (voce del verbo partire).
Piove sui partiti che han capito che a spartire si vince e si va avanti.
Piove sui buoni partiti

Piove sulle inutili assemblee e sui moti di protesta.
Piove sui simposi insignificanti e sui concorsi di idee senza idee, dove tutto è ormai scritto.
Piove sulle rivoluzioni programmate a step.
E piove sui pasti luculliani a sbafo.
Piove sull'indecenza e sulla decenza stuprata.
Piove sulle fabbriche di fumo, attrezzate ad hoc, a distogliere dalla realtà.
Piove sulle fabbriche di idee anche se a piovere non sono idee.

Piovono soldini sui lacchè e i signorsisignore, ma sono solo spiccioli,
piove merda su chi non è d'accordo col pensiero unico
e piovono consensi ben retribuiti alla mediocrità pseudomafiosa che ha a che fare col potere.

Piove sui potenti e i poveracci e l'acqua bagna uguale, ma non monda dai peccati.

Piove sulle amicizie che forse amicizie non lo son mai state
e sulla nostalgia di amici lontani,
e piove dentro calici di vino che così s'annacqua,
s'allunga
e perde di significato,
ma c'è chi questo intruglio lo beve lo stesso.

Piove sulle distanze
e l'acqua cerca di colmarle,
piove sugli amori,
sugli  amori appena nati,
e sugli amori  finiti.
e quelli che coi denti provano a saldarsi
e quelli che coi denti provano a salvarsi.

Piove sulle violenze alla natura
e piove sopra le speranze ancora accese.

Piove sui vivi e sui morti,
e sui vivi che non sanno di essere già morti,
e sui morti che non sanno d'essere ancora vivi.

Piove sulle parole dette a vanvera,
sulle parole dette per educazione
e sui silenzi che dicono ma che sono impossibili da decodificare.

Piove sui codici a barre che segnano ogni singolo destino,
e piove su chi non ha più nessun futuro nel destino.
Piove su chi ha fede
e su chi la fede e la speranza li ha lasciati via da molto tempo,
da quando c'era il sole.

Piove.
Piove su di me che sto scrivendo
e su di te che stai leggendo,
e almeno quando piove, misera consolazione,
piove uguale.


© salvatore digennaro

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