lunedì 20 maggio 2013

limpida e innocente





Figurante per eccellenza quando non protagonista assoluta, l'acqua passeggia per la mia cinematografia di ricordi, attraverso tutte le sue sfaccettature.
Patty Smith accompagnava l'incanto-visione di Vigò verso l'asincrono ghezziano, e il tuffo, e la visione: L'Atalante.
L'acqua di pioggia, quella sporca di Blade Runner, quella che “non può piovere per sempre” del suomalgrado snuff “Il Corvo”, o quella che ci si balla con Singin' in the Rain
Pioggia del bacio in “nuovo cinema paradiso”, all'arena, all'aperto, mentre si proietta pioggia, e Totò nella stazione Piovarolo che poi somiglia alla pioggia di Rubini ne “la stazione”. 
O è l'Odore di Pioggia del conterraneo Nico Cirasola. 
E la pioggia che si fa cattiva e l'alluvione di Firenze, con il risveglio del Melandri, e del Perozzi degli “amici miei atto secondo” di Monicelli, e dei miei amici della “meglio gioventù”, che si incontrano per salvare i libri dalla stessa alluvione. Storie nella storia.
E l'acqua, poca, sempre meno che salva Eastwood nel “Buono, Brutto e Cattivo” di Leone, ma che non basta al Brutto per scoprire dove si trova il tesoro, acqua che arriva troppo tardi.
E l'acqua di “waterworld”, che sciolti i ghiaccai, ricopre il mondo, e rende la terra ancora più preziosa.
E l'acqua da navigare, magari in musica, 900 di Tornatore, o affonda nelle miriadi di Titanic.
E l'acqua custode di misteri e paure, l'acqua dello Squalo di Spielberg, e quella della balena del “Pinocchio” di Comencini,
E 'acqua come l'oro, de “il rabdomante” di Cattani, la nostra acqua, la nostra terra e i nostri mali.
L'acqua fittizia del “Truman Show”, quando finisce lo studio televisivo, e termina il reality, e inizia il reale.
E la sacra acqua dove ci si cammina, scena finale di “Oltre il Giardino”, con Peter Sellers che usa il laghetto come pista di decollo e si innalza al cielo, mare capovolto.
Per poi concludere nel Nirvana di Salvatores, con Lisa che tombale afferma: “A volte penso che sarebbe bello sciogliermi nell'acqua, sparire lentamente in questo torpore. Un giorno arriverai, vedrai la vasca piena d'acqua, toglierai il tappo...l'acqua scivolerà lenta via dal fondo...ed io con lei.”

© salvatore digennaro


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