giovedì 30 maggio 2013

Le ballerine




Le ballerine
S'avvicina l'estate, e la calura sveste corpi più o meno esteticamente guardabili, spargendo sudori per il pianeta Italia(già terra dei nani). Svaniscono cappotti e maglie mentre abiti leggeri e succinti si mostrano agli occhi del viandante. 
Mia mamma m'ha sempre detto: ”hai tutti i vizi del mondo, a parte due:i vestiti e le auto”. In fondo ha ragione, ma di certo un indumento solo al mondo genera in me un senso antierotico per eccellenza, la calzatura da donna propriamente detta “ballerina”. Persino la Bardot o Marilyn perdono il loro fascino con codesta scarpa a metà tra una tinozza e una bagnarola, dove il piede femminile agli occhi del cronista si trasforma in estremità avicola per eccellenza. La parola “ballerina” in se indica altri significati. Purtroppo non sempre alti significati. Indica la Fracci, è vero, ma anche i tanti anzi troppi sottoprodotti da supposte televisive (al secolo talent show) che inducono madri represse da passati non accondiscendenti a ripiegare i loro sogni verso i propri bimbi in improbabili scuole anzi squole di danza. Ballerino è il sottosuolo italiano, come di nani e ballerine eran zeppi gli scorsi governi e l'attuale parlamento autovotante e autovotato. Ballerina è la classe politica italiana, da sempre, dal locale al globale, e volteggia per uno scranno, da una parte all'altra, alla Maiolo per intenderci. Ballerino è lo stato in cui versa il lavoro in Italia. Ballerino è sempre il Giuda di Dylan Dog e la ballerina del carillon è la più bella canzone di Ligabue. Ma le ballerine, che orripilanti calcano l'asfalto sarebbero da vietare per legge. Non mi si taccia di maschilismo però, prima del 1500 questo tipo di calzature era maschile.


© salvatore digennaro





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