mercoledì 28 novembre 2012

Re nudo


Re nudo

Ci ha sfanculizzati e sputtanati, noi gli italiani, da sempre, dai tempi de “la grande guerra”, ci ha mostrati al mondo assai prima di wikileaks. Ha esorcizzato la dipartita di Germi dipingendo la supercazzola del Perozzi alla morte e al prete, con il Mascetti attonito a guardare. E se ne è andato con la zingarata più amara della sua carriera. Se ne è andato come Chet Baker, da un balcone, per provare se si può volare per davvero. Nella sua ultima apparizione pubblica a “Rai per una notte” è apparso provato , stanco e soprattutto rassegnato, rassegnato a un'Italia che ha bisogno del bastone, della guida, del ducetto che deve occuparsi degli italiani, e ha espresso il suo schifo e il suo auspicio di Rivoluzione, quella che il belpaese non ha mai visto. Fa strano vedere che il giorno dopo la sua dipartita, gli studenti che tanto amava, son scesi in piazza contro il decreto Gelmini, un decreto che cambia l'assetto scolastico e universitario, una legge scritta da una che per avere l'avvocatura è dovuta andare a sostenere gli esami in Calabria perchè più facili da superare. E intanto il sito di Assange continua la sua opera di informazione virale sui grandi della terra e ci si sorprende che il nostro premier venga descritto come puttaniere e servo di Putin e Gheddafi, giuro che senza queste rivelazioni nessuno se ne sarebbe accorto. Se la sarà fatta una risata Mario prima di spiccare il volo verso una nuova vita, verso i vari Totò, Tognazzi, Mastroianni e Gassman che l'hanno preceduto. Una grassa risata da picaro eterno, uno sberleffo alla sua condizione fisica da 95enne ammalato che non supportava una lucida e acuta mente da eterno ventenne curioso. In uno stato civile avrebbe potuto scegliere di morire diversamente, magari assistito senza accanimenti terapeutici, ma il buon toscanaccio lo sapeva molto bene che l'Italia non è uno stato civile, bensì una succursale marcia del Vaticano. Son passati quasi due anni. Arrivederci Brancaleone Monicelli, non sei morto, ci ha solamente mandati affanculo per l'ultima volta.


© salvatore digennaro


Nessun commento:

Posta un commento

l'infine

L'infine Affonderemo danzando, come la sala da ballo del Titanic  o creperemo testando improbabili ricette. Berremo la cicut...