mercoledì 28 novembre 2012

Fuga per la vittoria


Fuga per la vittoria

Chi non ricorda il magnifico film di John Houston interpretato da Pelè, Stallone, Max Von Sydow e Michael Caine? La partita tra i tedeschi e i loro prigionieri, ambientata durante la seconda guerra mondiale, che terminava con un rigore parato da Stallone e l'invasione di campo da parte dei tifosi alleati che salvava la vita agli avversari del Reich.

Nell'Italia Videodrome me l'immagino la partita del cuore, tra i repubblichini di nuova generazione capeggiati dal glande puffo e i povericristi che, intelligenti fuori dal comune, si vedono ridotte le possibilità di studio, ricerca e lavoro dal popolo delle soubrettes. L'inno nazionale voce e chitarra apicelliana, lo spot del presidente-capitano-allenatore-giocatore, che prende il microfono, menomale che il microfono c'è, sciorina statistiche chiudendo con lo slogan “in tre anni sconfiggeremo il cancro”. E me lo sogno un epico 4 a 3, modello Italiagermania del 70, e un invasione di campo stile maracanà esaurito, con i tifosi a prendere a calci nelle parti basse la squadra intera del grande imbonitore. Ma la vita non è un film. Le belle menti della Chiquitalia, se ne vanno all'estero, sola andata, senza manco una partita da giocare. La pellicola di Houston si ispirava ad un evento reale: l'incontro di calcio tra una selezione tedesca e una di giocatori dell'Est europeo che, se avessero vinto, sarebbero stati liberati. Vinsero gli est-europei che, nonostante la vittoria, furono fucilati.

Appunto.

© salvatore digennaro


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