mercoledì 28 novembre 2012

C'E' POSTA PER TE


C'E' POSTA PER TE

L'insonnia è un disturbo del sonno caratterizzato dall'impossibilità di addormentarsi o di dormire per un tempo ragionevole durante la notte, un'amica fedele che ti si presenta puntuale al capezzale giusto un attimo prima di Morfeo sbarrandogli la strada come la più stakanovista delle sentinelle. Sono anni che puntualmente, mentre tuttattorno va tacendo, lei giunge, mi si piazza davanti e mi costringe ad attender l'alba. E allora cerco di sconfiggerla, leggendo oppure scrivendo, o dedicandomi a lavoro arretrato. Durante queste non rare nottatacce, talvolta mi vien fame e quindi vado, come un esploratore coraggioso, a recuperare viveri in un frigo perennemente vuoto. Il frigo vuoto è un disturbo figlio del precariato.
Quando l'appetito notturno supera i limiti di sopportazione, sovente mi porta ad uscire nel cuore del buio e a recarmi presso una panetteria che sforna la focaccia ancor prima dell'aurora: una splendida droga per le papille gustative. L'altra notte ho avvertito un certo languorino. Mi sono imbacuccato come l'omino michelin, e preso coraggio mi sono avventurato verso il panificio di fiducia quand'ecco che li ho visti, gli zombies del nuovo millennio, apparentemente usciti dal videoclip “thriller” di Michael Jackson. Una decina di anziani, a passo lento, si recavano alle 3 della mattina(o della notte) verso la sede centrale delle poste, un paio di loro avevano persino una sedia. Stupito, ho abbassato il finestrino e chiesto al vecchietto prossimo all'auto cosa ci facevano all'addiaccio, il vegliardo , occhi di ghiaccio mi ha detto:”E' per la pensione...ci mettiamo in coda aspettando che apre la posta, non riusciamo ad arrivare a fine mese e appena riscuotiamo abbiamo già tutte le scadenze che ci aspettano”, poi mi ha sorriso, ha aperto la sedia pieghevole che aveva con se, e si è seduto. Io, ebete, son ripartito, e mentre nel retrovisore vedevo la colonna silenziosa davanti all'ufficio ancora chiuso, ho pensato ad auto blu, decretini, portaborse e al nuovo millennio, ho scatarrato fuori dal finestrino immaginando mille e più volti al posto dell'asfalto e me ne son tornato ancor più triste a casa.


© salvatore digennaro


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