troppo spesso la saggezza è
solamente la prudenza più stagnante
I saggi comunisti degli anni 70
dovrebbero cospargersi il capo di cenere per molteplici motivi; Non
mi va di fare un'analisi politica. Ma di parlar di arte. Una pecca,
artistico-culturale dei sinistrosi italici è aver preso Lucio
Battisti e averlo additato come fascista, quindi relegato nei jukebox
con le canzonette da spiaggia nazional popolare(cosa a lui almeno
redditizia), i compagni ancora pensanti invece s'ascoltavano le sue
canzoni di nascosto, sennò che doveva dire il partito? Lucio
Battisti credo sia stato il più innovatore musico italiano, il suo
legame con Mogol ha prodotto note e parole, suoni, atmosfere che si
sono insinuate nel DNA di intere generazioni. Ma l'offesa più
grande, al Lucio nazionale, è stata, oltre al marchio politico a
tutti i costi, tipicamente rosso(o con noi o contro di noi); la
cecità verso il sound dell'artista di Poggio Bustone, l'innovatore
funky soul, il rock, il progressive, le sperimentazioni elettroniche,
questo era Battisti. Ma tutti a chiedere “acqua azzurra acqua
chiara”. Ascoltando “Gente per bene e gente per male”, si
avverte forte il malessere del cantante. Cesare Battisti, il
terrorista omonimo, invece non era molto antipatico ai sinistroidi
italiani, non lo è tuttoggi; è la stessa sinistra che cerca di
berlusconizzarsi accusando Berlusconi di inciuci più o meno legali,
che tace sui conflitti d'interesse e si fa prendere con le mani nella
marmellata, che resuscita lo showman di Arcore e
che cieca nicchia davanti a p2, p3,p4. Come si suol dire: c'è
Battisti e Battisti.
Nessun commento:
Posta un commento