mercoledì 3 aprile 2013

urban legends




Da sempre nel mondo si sono susseguite notizie che facendo il giro di bocca in bocca hanno assunto una forma leggendaria. Anno del Signore 2013, l'avvento della rete, e successivamente dei social network, ha scalzato il passaparola e alimentato e fatto entrare nel mito storie di ogni sorta: s'è messo in dubbio l'uomo sulla luna, si diceva che Paul McCartney fosse morto e poi sostituito da un sosia. C'è chi racconta che Jim Morrison non sia mai morto ma scomparso in un isola deserta. Stesso vale per Elvis e persino Moana Pozzi, e Hitler. Si narra di una canzone “Gloomy Sunday” che pare induca al suicidio chi la ascolta. E si racconta che Morandi sia coprofago, che Vasco stia morendo e che sono arrivati gli ufo. Si dice che l'11 settembre non sia mai esistito, che Obama e Bin Laden siano la stessa persona, che l'Aids sia stato fabbricato in laboratorio. A cadenza decennale si moltiplicano le interpretazioni di Nostradamus, si predicono fini del mondo a tutto spiano e catastrofi imminenti. Poi ci sono le leggende che ci inculca una società malata che fa della tendenza e dell'apparire il proprio vessillo: il lavoro sicuro e ben retribuito o peggio il posto fisso, la pensione d'oro e il futuro roseo, la fine della crisi, la redistribuzione equa delle risorse, i parchi non inquinati e le città iperecologiche e tecnologiche. E poi ci son le leggende dell'ultimora: il Berlusclown pulito, i saggi di Napolitano, una finanziaria solidale e rispettosa dei ceti mediobassi, un'Italia in crescita economico sociale, l'azzeramento della classe politico-economica per far posto ai giovani, la fine delle guerre. Mi è arrivata un'ultimissima: pare abbiano visto Gheddafi su una nave, in compagnia di Jim Morrison, Mike Bongiorno ancora vivo e Tarantini, far rotta verso la Sardegna. Ad maiora.


© salvatore digennaro


Nessun commento:

Posta un commento

l'infine

L'infine Affonderemo danzando, come la sala da ballo del Titanic  o creperemo testando improbabili ricette. Berremo la cicut...