martedì 2 aprile 2013

The legend of Eagles


The legend of Eagles, l'ho consumata questa cassetta, 1985 , ricordo l'arresto di Muccioli, We Are the World, Gorbacëv, Ezio Tarantelli, l'Heysel maledetto, il live aid e Bubka, Super Mario Bros, l' Achille Lauro , il primo incontro tra Ronald Reagan e Michail Gorbacëv, Platini intercontinentale, e questo disco....magnifico, e magnifica operazione di recupero commerciale per i rocker della west coast americana. Ma riascoltandolo erano bravi.

Platini, La poesia del 1985, il simbolo di una filosofia di vita, il buon Michel, dopo l'Heysel, aveva gia' deciso di diventare il presidente del calcio in Europa, gli avevano appena annullato la rete più bella in carriera, si accascia al suolo per poi mettersi su un fianco con un beffardo e bellissimo sorriso. Da Tokyo ritornò con la coppa, presa di rigore e un frame di storia. vissuta. Ricordo Cossiga che succede a Pertini, l'uomo Gladio dopo il Partigiano, con Craxi presidente ed i primi decretoniberlusconi. Ventottanni fa, archiviato Moro, partiva la fine. E mi guardo attorno ed avrei voglia di volare, come aquila, un'aquila vegana, lontano dai 10 saggi di Napolitano, lontano dall'ancoraberlusconi, dal povero Bersani, dal Renzicheavanza, dal mercato a sonagli del lavoro che mi propone materassi scambiandoli per comunicazione e Weddingfilms sottopagati spacciandoli per cinematografo. Su Google Maps ho scritto "lontano" e il primo indirizzo utile è stato quello di un'agenzia di pompe funebri. Mi sono fortemente strizzato i genii tali,e ho ricordato la filosofia di Platini e una marlboro inesorabilmente ha spento il sorriso ebete che mi son fatto addosso.  Take it easy direbbero i vecchi amici californiani sorseggiando un tequila sunrise nella hall dell'hotel california.


© salvatore digennaro


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