giovedì 13 giugno 2013

È partita la mia mano....

E' partita la mia mano
Il vortice post milleniumbug all'impazzata fa saltare certezze come dittatori secolari. Non ci si sente italiani, ognuno è una lega di bassa lega. 
Ci si lega e ci si slega nel lavoro, negli affetti, negli amori, negli errori. Non ci si sente pugliesi, divisi tra vendoliani, tarantiani, murgiani e rompicoglioni. Non ci si sente neppure appartenenti alla stessa comunità, o famiglia. Individui poi non lo si è mai, si dice che nel 2013, tutti saremo malati di una qualsiasi influenza mentale. Non si può più fare satira, la realtà è ancor più grottesca. Non ci si sente europei, non lo s'è mai stati, la civiltà e l'educazione del nord, ce le sogniamo. Non ci si sente cristiani, meglio i demo-cristiani. Non ci si sente tutelati e tutelanti. Non ci si sente sicuri. E si rimane in un catatonico stato di stasi aspettando un weekend. Non ci si sente felici, o non ci si accorge. E ci si sente annoiati. E i dittatori secolari, non proprio tutti, stanno saltando come certezze, come l'Europa, come l'Italia, come la Murgia, come le borse, come le banche, come il lavoro, come le giunte, come le famiglie, come le coppie e come le teste. E' partita la letterina del “supertelegattone” alla nazione, come le letterine di natale che si leggevano una volta con i buoni propositi per avere la “strenna”; e un terzo dell'Italia se l'è bevuta; E' partito il governo del maxyinciucio, ma non va da nessuna parte: gira su se stesso. E' partita l'offensiva a Grillo, guarda caso, il colpevole di tutti i mali d'Italia. E' partito nel dimenticatoio l'ultimo ventennio dell'affosamento, e ci salverà dalla crisi chi ci ha mandati. E partono di continuo fantasmi alla ricerca di lavoro fuori porta, partono mutui non pagati e lettere di equitalia. Però in compenso è partita la selezione per la tredicesima edizione del Grande Fratello.


© salvatore digennaro


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