venerdì 28 giugno 2013

Supermaxieroi


Supermaxieroi

da Wikipedia: “Un supereroe è un personaggio dei fumetti che si caratterizza per le sue doti di coraggio e nobiltà e che generalmente ha abilità straordinarie rispetto a quelle degli esseri umani normali, oltre a possedere un nome e un costume pittoreschi. I supereroi trascorrono la maggior parte del loro tempo combattendo contro mostri, disastri naturali e supercriminali”.


Me li ricordo i supereroi, quelli che da bambino speravi in cuor tuo arrivassero a metter pace e giustizia nel mondo, magari quando vedevi i grandi davanti alla tv a trepidare per Moro o per Alfredino, o per Karol Józef Wojtyła contro il Lupo Grigio; o magari quando il ripetente che era due volte te, decideva arbitrariamente che gli dava fastidio il fatto che ti piacesse studiare, o quando una prof magari in crisi di coppia col marito ti requisiva e strappava l'album panini quasi completo.
Ci pensavo ad un supereroe qui sulla murgia dimenticata da Dio e dagli uomini e da Bari, a cercar di sanare i danni di Dio e degli uomini e di Bari. Ho immaginato Batman con la Bat-mobile in panne causa asfaltigroviera, la Cosa dei Fantastici 4 inseguita da uno spietratore murgianodoc, Wonder Woman costretta a migrare per stalking ripetuto da Basilischi e Vitelloni eterni, Spiderman ingessato causa cedimento intonaco contro ragnatela e Superman ammalato di leucemia, altro che Kriptonite, quì di tutto e di più.
Poi ho pensato ai veri supereroi che han calcato questa terra, e parlo di gente come Filippo D'agostino, Canio Musacchio e don Saverio Valerio, gli eroi della povera gente, e un po di magone è sceso.
E alla fine ho capito che questo territorio pullula di pseudoeroi che si dividono in due categorie: i Kiavik di Solfrizziana memoria, imbroglioni nati e cresciuti nell'humus tuttoitaliano del “dritto e fesso” e i Ralph supermaxieroe (ricordate l'imbranato peldicarota supereroe per caso in calzamaglia arancio eroe della tv anni 80) cresciuti nell'utopia dell' “onesto e delinquente” , sempre in salita, in corsa per la sopravvivenza.

E poi ho sorriso amaro: in fondo viviamo nel paese dove comanda ancora il Supertelegattone.


© salvatore digennaro


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