sabato 15 giugno 2013

la mia poesia


la mia poesia

la mia poesia 
si nutre al movimento dei tuoi zigomi
quando m'esplode in sorriso
mai uguale al precedente

la mia poesia
sugge linfa dai colori della tua voce
appesantendosi quando distante e greve canti
ed a rallentare la mia penna poi
non ci sono santi

la mia poesia
ti veste e t'orna
d'abiti e gioielli sempre nuovi
spezia nel tuo freddo inverno
la mia poesia è un inferno
la mia poesia mi rende infermo
ti dà l'addio e poi torna

la mia poesia
s'accende all'urlo delle tue pupille
e si riscalda al tatto di farfalla
la mia poesia vacilla
ad ogni lampo di paura
la mia poesia ha paura

la mia poesia
mille carezze che non faccio mai in tempo a farti
mille parole che biascico a parlarti
è il mio stupore immobile a guardarti
e a dimandarmi quale l'astro che ti diede

la mia poesia
è un ticchettio di labbra sulle labbra
è il presentarsi cellula per cellula
è il soffio lieve che fa accapponar la pelle
la mia poesia è le stelle

la mia poesia che si innamora
quasi ogni giorno od ora
come se fosse lampo sempre nuovo
la mia poesia è un ritrovo
di spettri di passati andati

la mia poesia è fortuna
un buono pasto per l'eternità
e sopravvive al consumarsi delle ore
la mia poesia distrugge
e poi si strugge
tagliuzzandosi la pelle

la mia poesia è la vita
è la bellezza che ti passa accanto
è sensazione che t'ha attraversato
la mia poesia son io
se misturato ad un dolore prima sconosciuto

la mia poesia
comanda lei
io sono un suo umile servitore



© salvatore digennaro


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