domenica 23 giugno 2013

Giorni sbagliati ovvero la fiducia




Giorni sbagliati ovvero la fiducia
Dopo aver fatto una cazzata, anche grossa, l'essere umano s'accartoccia su se stesso come le vecchie carte del pane, quelle che si usavano una volta quando si comprava la focaccia a 500 vecchie lire e si impregnavano d'olio, e si usavano come scottex e in più sovente, quando si era raffreddati ci si soffiava pure il naso. 


Dopo aver fatto una cazzata, anche immensa, l'essere umano che di umano ha ancora le sembianze e le sensibilità, si chiude in camera oscura a cercar di sviluppare le foto migliori per ridar luce a tutto quello che sembra irrimediabilmente buio. Dopo aver fatto una cazzata, anzi un cazzatone enorme, l'essere umano che sa ancora di umano e quindi soffre e comprende, implora un perdono principalmente a se stesso e a chi ha danneggiato. Dopo aver capito di aver fatto una cazzata, l'essere umano perde fiducia in se stesso e fede in qualsiasi divinità e si annulla come neve al sole. Quando fanno le cazzate, gli esseri umani che son prima di tutto umani e quindi sbagliano, ammettono gli errori e anche se intrisi nella disperazione si fanno forza, prendono forza da angeli di passaggio, si rimettono addosso il fardello di un'esistenza e ricominciano a macinare attimi di quella strana cosa che dicon vita. “Non bisogna mai smettere di avere fiducia negli uomini. Il giorno che accadrà, sarà un giorno sbagliato.” dice Titta Di Girolamo ne “Le conseguenze dell'amore” di Paolo Sorrentino. Dopo aver sbagliato giorni e giorni, l'essere umano prova ad avere di nuovo fiducia.


© salvatore digennaro


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