sabato 13 luglio 2013

sabato del villaggio




sabato del villaggio


Il dolce armonioso suono di un quad mi ruba a Morfeo. Caffè. Piscio. Telefonata di rito. Accendo il PC. Solita rassegna(ta) stampa. Una notizia tra tette e culi, e tra le supercazzole del comparenipote, i giudici comunisti, l'amico del giaguaro e l'amico kazako mi colpisce: il leader dei Radiohead assieme al bassista dei Red hot chili peppers e ad altri megamusicisti han messo su una nuova fatica musicale, con un nome atipico: ATOMS FOR PEACE. Curioso come un neonato mi impongo un ascolto a loop vivendomi il sabato, con impegni, incontri, lavoro, riposo e fancazzismi annessi. Il CD di Thom e c. mi accompagna lieve come il taglio di un bisturi in un sabato apatico senza gloria ne infamia, con una boccata d'ossigeno alternata a tante piccole gocce di veleno. Mi sembra di essere il re di questo sabato estivo. Non capisco perchè ci si renda inutile la vita raschiando i rancori invece di affrontarsela come un assetato l'acqua, bevendone a più non posso. Sarà la quieta e speranzosa malinconia disperata dei ragazzi capeggiati dal genio di Oxford, ma i miei pensieri muovono in queste strane direzioni. Alla fine il mio sabato volteggia tra meccaniche dinamiche da automa, pensieri oscillanti, e sprazzi di sereno, un po come la musica che ascolto. Freno. Mi sintonizzo col pianeta, familismi, leccaculismi e clientelismi a gogò, d'ogni colore e d'ogni dove, Berlusconi ancora tra le balle, l'economia ancora più ai minimi, l'estate stenta ad arrivare ma meglio così perchè non ci sono i soldi per le ferie, il Papa domani sarà puntuale al suo Angelus, ci sarà la pasta al forno. Rifletto sull'imprevedibilità del destino e dell'esistenza. Mi rinfilo le cuffie dell'I-Pod di concorrenza: sette euro ben spesi. E mi ribeo dell'elettronica degli Atoms. Domani una donzelletta che veniva dalla campagna, non tornerà più al villaggio, si è fermata sulla strada l'altro ieri, investita da un pirata, si chiamava Beatrice, come la mia canzone più bella. Ma per qualcuno, purtroppo, questi son solo numeri.


© salvatore digennaro




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