mercoledì 3 luglio 2013

zapping


L'altro giorno ero a pranzo da mia madre, a tavola28 si usa dire da queste parti. 


E attendendo il rancio, mi dilettavo nello zapping più sfrenato e distratto. Quand'ecco Napolitano parlare di ripresa e sacrifici. Mi ha colpito lo sfarzo del quirinale e il mare di gente attorno al vetusto presidente dell'inciucio e ho pensato che tra stipendi e lusso la presidenza della repubblica(scritto apposta piccolo) spende più o meno il PIL dello Zambia. Ho cambiato canale. Tra una televendita e un videoclip musicale tetteeculi ho trovato Vendola che chiamava all'unità il popolo della sinistra, salutava la telecamera e si infilava in un'auto blu. Il campanello m'ha distratto dal telecomando: il postino, 850 euri di conguaglio gas, ho bestemmiato, in aramaico, per non farmi comprendere da mamma. Ho ripreso a cambiar canale: il comparenipote del berlusclown parlava della manovra, illustrandone le virtù e omettendo il baratro ove ogni giorno gli italiani precipitano. Altro tasto: Razzi, l'onorevole saltimbanco che presenta il suo libro, con prefazione dell'Arcor man. Vertigini. Ho ripensato ai miei scritti nel cassetto. Altro tasto: Turchia, Brasile, Egitto e giù botte. Cambio ancora: siam tutti spiati dagli Usa, e lo dicono come se nessuno lo sapeva.. Altro canale: un altro grillino che salta il fosso con la scusa che Grillo è un dittatore, e con un visibile aumento dello stipendio. Altra rete, ancora migranti a Lampedusa, m'incupisco. Telefono: “Ciao Salvatore,  scusa, volevo dirti che per quel lavoro non se ne fa più niente..mi dispiace..poi ti dico”. Spengo la tv. Mamma porta in tavola e mi guarda: “tuttappost?” , annuisco addentando un maccherone. “Tuttappost”.


© salvatore digennaro


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